IMPRENDITORI DI SE’ STESSI

Articolo: Fabrizio Tomei; Photo Credits: di Minervastudio da Pexels

Fino a pochi anni fa se qualcuno avesse voluto cambiare vita o aggiungere alla propria routine qualcosa in più, sarebbe stato decisamente più difficile reinventarsi in qualcos’altro. Oggi, grazie all’era di internet associata a quella dell’immagine, possiamo usufruire di servizi – spesso totalmente gratuiti – per fare di noi qualcos’altro. Che sia la nostra immagine professionale o quella personale associata e messa in esposizione, le tecnologie di cui disponiamo sono di fatto dei catalizzatori di realtà, e ci aiutano a fare di noi più o meno quello che vogliamo. Non è lontano il tempo in cui per avere un sito internet personale, anche dei più banali, bisognava ricorrere ad un professionista di linguaggio html che, dietro pagamento, ti costruisse qualcosa. Oggi invece, chiunque può aprire un blog o un e-commerce più o meno da solo.

Ma non solo, pensiamo all’oggetto che abbiamo sempre in tasca: lo smartphone. Prima del 2008 (l’altro ieri in termini di business) chi voleva filmare la propria esperienza doveva per forza acquistare una videocamera, affrontando un notevole costo anche solo per il classico filmino delle vacanze. Oggi sappiamo tutti com’è diversa, per fortuna, la realtà.

Basta quindi aprire un profilo, un blog o un canale e metterci dentro dei contenuti per avere successo?

Certo che no!

Diamo per scontate le basi, ovvero che stiate cercando di comunicare qualcosa che vi appassiona e di cui siate già almeno in parte esperti. Quali sono le differenze principali tra un professionista della comunicazione e un beginner? Ce ne sono diverse. Prima fra tutte il FORMAT.

Potete avere un canale che discute gli stessi argomenti di decine di altri competitor ma a meno che non vogliate risultare delle copie di altre copie, quello che farà la prima differenza sarà come vi presenterete al pubblico. Setup e location (se avete un canale youtube ad esempio), e non ultimo le vostre capacità comunicative decideranno la prima scrematura, ma il lavoro vero deve partire da prima di allestire lo studio e cliccare il pulsante rec, ed è il PLANING.

Cosa significa questa parola?

Planning è una via di mezzo tra un piano editoriale e un business plan. Immaginate di aver lavorato come aiuto Chef e di voler aprire un vostro sito per aiutare i ristoranti ad organizzare la cucina, non per la ristorazione in loco ma per quella da asporto, che ha avuto una forte crescita durante il periodo della pandemia. Organizzare una cucina in questo modo con un menu digitale è molto diverso dalla gestione tradizionale di un ristorante. Si tratta di un tema molto forte ed innovativo dove con la vostra professionalità potete dare una consulenza attraverso il vostro sito. Oppure magari avete già un canale youtube a tema food con focus sui ristoranti. Dovete decidere quante volte pubblicate il vostro contenuto in un arco di tempo prestabilito. Una volta a settimana? Due? Facciamo una, per cominciare. Sapete che per rispettare questa premessa dovrete andare almeno una volta a settimana al ristorante, per cui dovete decidere con anticipo dove andrete, e capire quanto vi costerà in termini di spostamenti, di tempo, di soldi e se ne avete, di attrezzature. A tutto ciò aggiungiamo, quando saremo arrivati ad un certo livello, i costi di distribuzione come ad esempio le campagne social. Avete le risorse per fare tutto questo?

La risposta a questa domanda è forse l’elemento discriminante tra le varie caratteristiche che differenziano gli esperti dai neofiti. Se partiamo dal presupposto che comunicare per aver un ritorno economico vuol dire sostanzialmente essere imprenditori di sé stessi, è anche vero che la maggior parte dei comunicatori e dei content creator non hanno studiato per diventare imprenditori, com’è giusto che sia. Quindi bisogna rinunciare alle proprie ambizioni di interazione sociale e comunicazione online solo perché abbiamo fatto scelte diverse e non siamo ferratissimi sulla costruzione di un business plan?

Anche in questo caso, per fortuna, no.

Ci sono aziende, come quella che sta scrivendo ora, che tra i suoi punti più importanti ha proprio la progettazione e lo sviluppo di business plan a misura d’utente. Che siate una PMI che deve organizzare il proprio reparto comunicazione, una multinazionale o un singolo che vuole mettersi in gioco, noi di PMC (dove la P iniziale sta proprio per “planning”) facciamo di queste necessità il nostro obiettivo primario.

Del resto in un epoca in cui la continua innovazione tecnologica amplia le opportunità di business, sarebbe davvero un peccato non poter affacciarsi al mondo online in modo professionale solo perché magari ci manca un ingranaggio nella macchina. Le opportunità sono ovunque, anche nei peggiori dei casi. Perfino durante la pandemia ci sono stati casi di persone che hanno saputo reinventarsi attraverso i social e descrivere sé stessi e il mondo con i loro occhi. Un caso su tutti? Torcha, fondata da Marco Cartasegna. Torcha ha come scopo dichiarato quello di portare le notizie di attualità con scrittura semplificata e adatta ai social media agli occhi dei più giovani, che sono la fascia statisticamente più avulsa dalla politica e da ciò che succede nel mondo. Partendo da un’evoluzione del proprio profilo Instagram personale per poi col tempo estendere ad un vero e proprio sito e agli altri social, Cartasegna ha di fatto elaborato un brand con uno scopo sociale molto forte, e ora si avvale di diversi collaboratori.

Insomma, le possibilità di emergere oggi sono davvero date a tutti, basta saperle prendere.

Se siete capaci di fare una cosa focalizzatevi su quella senza disperdere le vostre energie e create un brand personale legato a quell’argomento specifico. La specializzazione è la chiave del vostro successo come content creator; come imprenditore invece, lo sarà la capacità di delegare a qualcuno più esperto ciò che a voi manca.