ECCELLENZE ENOGASTRONOMICHE

COME VALORIZZARLE, DA CLIENTE E DA IMPRENDITORE

Non c’è dubbio: l’Italia è capofila indiscusso nella classifica dei Paesi europei per la cultura delle eccellenze enogastronomiche. Complice la sua cultura italiana, che nel suo Dna ha da sempre radicati valori come la convivialità e il benessere psicofisico, il Bel Paese è un terreno fertile per le idee di chi ha voluto e desidera avviare la sua impresa dedicata al mondo dell’alimentazione.

Dalle aziende produttrici al ristorante, dal negozio di alimentari alla produzione di vino, l’Italia offre un panorama fitto di opportunità per il consumatore che, specialmente in ambito turistico, ha solo l’imbarazzo della scelta. Uno dei punti cardine, infatti, per chi viaggia in Italia (sia gli italiani stessi sia i turisti stranieri) è proprio quello della scoperta dell’offerta enogastronomica del territorio che si sceglie di visitare. È fondamentale, quindi, che un imprenditore del settore “food” sappia essere pronto a rispondere a questa necessità palese del viaggiatore per garantire alla sua azienda una fetta di business troppo grande e troppo importante per non tenerne conto. Questo gli permetterà non solo la riuscita degli affari ma anche l’orgoglio di essere tra coloro che alimentano la crescita e la valorizzazione di un Paese. Secondo il più aggiornato Primo Rapporto sul Turismo Enogastronomico in Italia, pubblicato nel gennaio del 2018, “il 64 per cento degli italiani ritiene importante o importantissimo che la meta di un viaggio includa un’offerta enogastronomica interessante”.

Food e business: le tante sfaccettature

Le opportunità di business e di esperienza derivanti dal mondo dell’enogastronomia non sono solo per chi del settore ne ha fatto un lavoro, ma anche per chi collateralmente “sfrutta” la tavola per fare affari e intessere relazioni: si è notato, infatti, di un grande legame tra un territorio con una buona offerta enogastronomica e le opportunità per le persone di costruire occasioni di business all’interno di esperienze culinarie.

Uno dei maggiori esperti di tale argomento è Claudio Messina, formatore di Marketing Relazionale e ideatore del progetto Referral Tasting, progetto per il quale ha anche scritto un libro intitolato “Business a Tavola ovvero Referral Tasting”(edito da Guerini Next).

«Viviamo in un mondo in cui il marketing relazionale, specialmente per un imprenditore, ha raggiunto la condizione di essere fondamentale: per questo è fondamentale che si acquisisca sempre di più il valore della cura nel rapporto con l’altro. Non possiamo più permetterci di essere focalizzati solo sugli affari, dobbiamo entrare in connessione con l’altro anche in termini empatici. Da qui nasce il mio progetto Referral Tasting, che unisce il business alla qualità delle relazioni e che vuole essere un primo spunto di riflessione su come sia possibile applicare la cura negli incontri di business a tavola».

Si tratta, certo, di due aspetti diversi: da una parte chi ha deciso di fare business attraverso l’enogastronomia e dall’altra, come racconta Claudio, chi sfrutta la cultura italiana della tavola per curare relazioni e affari. Due facce solo apparentemente diverse, perché appartengono alla stessa medaglia. Sono due culture, infatti, che si alimentano a vicenda e, al contempo, alimentano la valorizzazione della cultura enogastronomica di un Paese.

Claudio Messina

«Referral Tasting nasce perché credo fortemente che per arrivare a una relazione di business davvero proficua e soddisfacente sotto tutti gli aspetti serva una costante formazione e una consapevolezza completa. Non ci possiamo più permettere di agire con superficialità o per convenzioni, per questo ho analizzato le migliori pratiche, ho raccolto esperienze e opinioni per condensarle in un libro che vuol essere la prima guida alla relazione di business a tavola».

Un imprenditore che opera nel settore del food, quindi, è fondamentale che abbia cura dei capisaldi che formeranno il suo business; attraverso la consulenza offerta da Pmc un imprenditore del mondo enogastronomico può imparare ad organizzare:

  • Il suo marketing
  • Le sue relazioni professionali
  • Un’attività di Pilotage per la sua attività

Food e impresa: i dati in Italia

Secondo l’ultimo rapporto sullo stato delle imprese nel mercato italiano agroalimentare di Largo Consumo, “quello italiano rappresenta, nel quadro dei 28 Paesi membri dell’Unione europea al 2018, il quarto mercato con il valore di consumi alimentari più elevato dopo Germania, Regno Unito e Francia […] I prodotti alimentari italiani hanno aumentato la penetrazione all’estero, mettendo a segno un incremento del 4,6 per cento nel valore dell’export tra il 2018 e il 2019. I 43 miliardi di euro raggiunti nel 2019 […] rappresentano un record per le esportazioni italiane di prodotti agroalimentari, trainate principalmente dalle bevande che rappresentano il 22 per cento di tale valore e che rispetto all’anno precedente sono cresciute nelle vendite oltre frontiera per quasi il 7 per cento”.

Gambero Rosso, invece, ci mostra altri dati inerenti alle imprese presenti sul suolo italiano nel settore enogastronomico: sono 825 i prodotti a Indicazione Geografica e 5056 quelli agroalimentari tradizionali; sono 335mila le imprese di ristorazione, oltre 23mila gli agriturismi, 114 i musei tematici legati al gusto e 173 le strade del vino e dei sapori.

Hai un’impresa nel mondo enogastronomico? Non fare tutto da solo

Se hai un’attività nel settore enogastronomico, il tuo impegno deve essere dedito alla tua professionalità e al tuo settore. Tutto ciò che concerne quelle attività collaterali, non devono diventare un secondo impegno per te. Per questo in PMC abbiamo consulenze dedicate a quegli imprenditori che vogliono capire come organizzare al meglio tutte le attività che, se ben gestite, possono fruttare nell’ambito enogastronomico e turistico: dal marketing al business plan, che tu sia un imprenditore già avviato o abbia un’idea in campo enogastronomico, mettere a fuoco gli obiettivi e muoverti verso essi è più facile con un consulente.